Tech21 Steve Harris signature SH1, dalla Motown ai Motörhead

Lo scorso ottobre Tech21 ha annunciato ufficialmente che sarebbe uscito il primo pedale signature dedicato a Steve Harris, lo storico bassista e leader degli Iron Maiden.
Il pedale nasce dall’esigenza di Harris di replicare il suo suono nel tour coi British Lion senza però doversi trasportare dietro tutta la sua strumentazione che per un tour di dimensioni più contenute rispetto a quello a cui è abituato aveva notevoli problemi di costi e logistica, dalla collaborazione tra il bassista e Tech21 è nato questo preamplificatore a due canali con accordatore integrato.

Il pedale arriva in una scatola di latta marchiata Tech21 con all’interno il manuale di istruzioni, un adesivo e un alimentatore con la presa intercambiabile per essere compatibile con qualsiasi standard.
La fattura del pedale (interamente in metallo) è assolutamente eccellente, e francamente me lo aspettavo più grande, le dimensioni sono molto contenute, è lungo come un pedale Boss e mezzo.

L’SH1 ha un bel po’ di controlli a cominciare dai tre footswitch: uno per attivare l’accordatore (che mette in muto il segnale), seguito dallo switch che attiva il preamp e per ultimo quello che permette di cambiare il canale, che a livello di fattura sono ineccepibili, basta premerli leggermente per attivarli e non ci sono fastidiosi rumori di attivazione.
I potenziometri sono anche di più e si illuminano coi colori del West Ham quando attivi: blu per il primo canale, rosso il secondo e bianco per la sezione di equalizzazione, quindi un potenziometro per il Gain e uno per il Volume indipendenti per ogni canale, l’equalizzazione è invece comune ai due canali e comprende un potenziometro Blend e i controlli High, Low, Mid 2 e Mid 1 (rispettivamente per le medio-alte settate a 500 Hz e le medio-basse a 200Hz).
Il tasto Bite invece attiva un boost sulle alte che aumenta la definizione e brillantezza in modo molto evidente, il tasto Speaker Simulation poi inserisce la simulazione di cassa basata sulle casse Marshall 4×12 con coni EV Speaker usati da Harris, l’ultimo pulsante invece è per inserire il Ground Lift.
I collegamenti sono invece i classici Input, Output, l’uscita bilanciata XLR e la presa per l’alimentazione.

Il suono dell’SH1, a discapito della firma che si porta stampato sopra, è davvero versatile e i preset consigliati comprendono oltre a quello di Steve Harris, anche dei preset basati sul suono di Phil Lynott, Lemmy, Geezer Butler, Cliff Burton, Roger Glover, ma anche suoni ispirati al suono di basso dei Genesis in Lamb Lies Down on Broadway e un suono ispirato ai dischi Motown con James Jamerson.
Questo perchè il pedale parte dalla pasta sonora del SansAmp VT Bass, che a differenza del SanAmp Bass Driver ha la possibilità di intervenire sulle medie, mentre il tasto Bite invece sopperisce alla mancanza del potenziometro Presence, attivandolo infatti il suono si arricchisce di armoniche alte e diventa più sferragliante e anche il volume aumenta sensibilmente.
La presenza di due canali permette di usare uno dei due come clean boost, o per bilanciale il volume tra due bassi dall’output differente oppure come overdrive/distorsore, il suono distorto simulando il comportamento di un amplificatore valvolare, perde poche basse rispetto al suono originale, e la presenza di un blend ed equalizzazione a 4 bande (seppur in comune tra i due canali) permette di scolpire il suono in maniera precisa.
Con la simulazione di cassa il suono acquista invece più corpo sia per mandare il segnale direttamente all’impianto sia entrando in un amplificatore, tra l’altro l’output del pedale può anche essere utilizzato per suonare in cuffia (a patto di usare un adattatore mono).

Personalmente sono diversi giorni che lo sto usando con soddisfazione per registrare da solo e col gruppo, e riesco sempre a trovare il suono giusto per ogni contesto, il costo è piuttosto elevato, ma a livello qualitativo è ampiamente giustificato, se si pensa anche al fatto che praticamente sono tre pedali in uno.

See ya!
Cesare