Chiusa l’esperienza con MusicMan a causa di forti attriti, Leo Fender richiama il socio George Fullerton e alla fine degli anni ’70 fondano una nuova compagnia: la G&L (George & Leo appunto), nascono quindi nuovi strumenti figli delle esperienze passate con Fender e MusicMan.
Anche G&L ha una sua linea entry level orientale la serie Tribute di cui fa appunto parte questo basso il G&L L2000 Tribute.
Il basso è la replica dell’L2000 di produzione americana, quindi 4 corde con manico bolt-on avvitato con 6 viti a scala 34″, manico in acero con profilo a C e capotasto da 44,5 mm, tastiera in palissandro da 21 tasti e meccaniche in linea open gear, mentre la verniciatura è lasciata natural.
Il body è in frassino di palude ospita un ponte Leo Fender-designed G&L Saddle-Lock, mentre per la parte elettronica è dotato di due humbucker L-spec G&L MFD pilotati da una elettronica Tri-Tone system (sia i pickup che l’elettronica sono identici a quelli montati sui modelli americani) composta da 3 switch e 3 potenziometri: uno switch a tre posizioni seleziona i pickup, uno switch imposta il pickup in serie/parallelo mentre l’ultimo switch a tre posizioni è per la sezione di preamp, infine i tre potenziometri sono per volume, alti e bassi.
Il basso è costruito molto bene per essere una linea economica, e il corpo di forma simile allo StingRay con una finitura Blue Burst che lascia vedere le venature del legno, è ben bilanciato e comodo grazie alle smussature sul body, mentre anche il manico è molto comodo e veloce anche grazie al tipo di finitura scelta tanto che sembra più sottile e piccolo delle sue dimensioni.
La mole di controlli rende il basso tremendamente versatile a livello sonoro, i due humbucker sono passivi e con un notevole output posizionati più vicini al ponte rispetto alla posizione degli humbucker sullo StingRay, non è possibile splittarli, ma col selettore serie/parallelo è possibile usarli come veri e propri humbucker (in serie) oppure mettendo le bobine che li compongono in parallelo, questo porta ad una riduzione dell’output rendendoli più domabili e definiti con un comportamento più simile ad un single coil, ma senza i tipici ronzii.
I due potenziometri per bassi e alti sono passivi, permettono quindi di tagliare le frequenze relative rispetto ai più comuni potenziometri per il tono, andando quindi a intervenire sul suono in modo più mirato, l’ultimo switch a tre posizioni invece è dedicato al preamp interno, infatti il basso è passivo, ma è possibile attivare una preamplificazione che aumenta in modo veramente roboante il volume e la presenza del basso, mentre la terza posizione dello switch è sempre con la sezione di preamplificazione attiva ma con un Hi-Boost che aumenta gli alti rendendo il suono più chiaro e intervenendo anche sull’attacco.
L’G&L L-2000 è un basso che vuole essere potente e versatile, l’elettronica sembra complicata da capire di primo acchito, ma in realtà è pensata per essere pratica e richiamabile molto facilmente anche dal vivo, gli switch funzionano come dei preset posizionati per essere richiamati al volo.
Si può passare da un accompagnamento semplice ad un suono più riempitivo oppure ad uno slap presente e percussivo semplicemente spostando una levetta, un basso che nonostante la versatilità ha carattere e presenza da vendere.
See ya!
Cesare