Fretless Bass: A Guide to the Styles and Techniques of Fretless Bass

Sono abbastanza combattuto su questo Fretless Bass: A Guide to the Styles and Techniques of Fretless Bass, è un metodo fatto abbastanza bene, chiaro e ben strutturato (a parte che per alcuni aspetti), ma onestamente ci sono molte cose che non mi tornano, perchè il problema grosso di questo metodo (a mio parere) è il target verso cui è indirizzato e adesso vi spiego perchè la penso così.

Il metodo (interamente in lingua inglese) tratta davvero una grande quantità di argomenti ed è diviso in 8 sezioni: nella prima “Introduction” si parte da una rapida spiegazione storica sul basso elettrico e in particolare sul basso fretless citando i principali bassisti di riferimento per lo strumento, per poi passare ad una panoramica di bassi e amplificatori, chiudendo su come impostare lo studio dello strumento, il posizionamento a tracolla del basso e il migliore utilizzo del manuale e del supporto audio (su cd o tramite download online, a seconda dell’edizione che acquistate).
Segue la sezione “The Basics” dove per prima cosa vengono illustrati i diversi tipi di corde e di tastiera (non era meglio mettere questo paragrafo nel capitolo precedente?), vengono quindi illustrate le basi, ovvero come si impugna il basso, la corretta impostazione per suonarlo e l’intonazione, assieme ai primi passi sulla tastiera, mentre nella successiva “Techniques” vengono illustrate le principali tecniche basilari del basso elettrico ovvero legature, muting, staccato e vibrato e vengono proposti alcuni brani celebri dove vengono impiegate queste tecniche come esercizio, il metodo utilizzerà spesso questo sistema, tanto che sono 18 i brani proposti e sono sparsi per le varie sezioni.
Le sezioni “Harmony” e “Playing Melody with Fretless” introducono l’armonia, gli intervalli, le scale e le chiavi con l’obiettivo di applicarle alla costruzione di armonie e parti solistiche sempre sfruttando dei brani come esempi ed esercizi.
La successiva “Harmonics” tratta esclusivamente gli armonici e come integrarli nel nostro playing, infine le sezioni “Grooving with Fretless” funge come chiusura del percorso e riassunto di quanto esposto.
L’ultimo capitolo “Wrap Up” spiega alcune nozioni di setup dello strumento per il regolare l’intonazione e come defrettare un basso tastato per renderlo fretless (cosa che vi sconsiglio fortemente di fare se non avete esperienze sul campo).

Come visto il metodo è pensato, secondo il mio parere, verso chi vuole imparare a suonare il basso partendo da uno strumento fretless, piuttosto che un metodo per indirizzare chi già suona il basso tastato sul fretless.
Gli argomenti trattati sono per la maggior parte basilari e non specifici per il basso fretless, anche la scelta di inserire i brani la vedo in un ottica di fornire allo studente la possibilità di suonare e avere anche un aspetto ludico e di soddisfazione nel percorso di apprendimento.
Solo che il caso che una persona si avvicini al basso fretless come primo strumento è piuttosto rara come situazione, mentre è più comune che si approcci al fretless qualcuno che già suona il basso tastato.

Chris Kringel è un bassista americano oltre che autore di numerosi libri di testo per basso. È nato ad Appleton, Wisconsin e vive a Milwaukee. Ha suonato con Cynic, Portal, Æon Spoke.
Attualmente produce diverse serie Play A-Long per Hal Leonard Publishing, produce e registra per diversi artisti e si esibisce nella zona di Milwaukee.

Fretless Bass: A Guide to the Styles and Techniques of Fretless Bass, Including 18 Great Songs to Study and Play
Autore: Chris Kringel
Editore: Hal Leonard corporation
Numero di Pagine: 111 pagine
Formato: Brossurato
Prezzo: 18,90€

See ya!
Cesare