The Dirt: molto sesso, molta droga ma poco rock’n’roll.

“Abbiamo un vecchio, un batterista moccioso, un cantante di cover e uno scappato di casa, nessuno avrebbe creduto in noi…. “

Dopo 6 anni di lavorazione, il 22 marzo 2019 ha finalmente visto la luce il film “The Dirt”, il biopic della band che forse più di altre è diventata celebre per il suo stile di vita sesso, droga e rock’n’roll, e che nonostante ciò ha venduto più di cento milioni di dischi, ventidue dischi di platino e dieci dischi d’oro.

Il Film, tratto dell’omonima autobiografia del gruppo pubblicata nel 2001 (edito in Italia da Tsunami Edizoni), è narrato principalmente dalla voce Nikki Sixx e dagli altri membri della band, e sebbene si prenda qualche libertà narrativa, è realistico e molto fedele alla storia della band, tanto che quando si prende delle libertà non esita a sfondare la quarta parete per dircelo.
Racconta la storia dall’inizio fino alla reunion (una delle tante…), col classico schema di ascesa e caduta con relativa risalita, ma a differenza di altri film del genere non indugia a raccontare tutti gli eccessi della band Los Angelina, forse a scapito proprio della musica, qui relegata a mero contorno della vicenda, evitando però quell’effetto karaoke di altre pellicola più celebrate, nonostante ciò il film è divertente e si lascia godere con tranquillità.

Il cast composto da Daniel Webber (Vince Neil), Richard Colson Baker a.k.a. Machine Gun Kelly (Tommy Lee) Douglas Booth (Nikki Sixx) e Iwan Rheon (Mick Mars), è azzeccato e credibile, ma tra tutti spicca Iwan Rheon, che nonostante abbia meno battute, spesso ruba la scena agli altri tre, anche nelle scene di band sul palco, complice il fatto di essere davvero un chitarrista (e anche piuttosto bravo).
Nel corso del film, ci saranno anche alcune apparizioni a “sorpresa” di alcuni personaggi celebri anche molto somiglianti, ma saranno più relegate a brevi scene quasi da sketch comico.

Dicevamo il film è spesso scanzonato e scorre via velocemente, gli unici cali del film sono nella parte più drammatica, tanto che anche uno dei personaggi rompendo la quarta parete dice di voler tagliar corto sulla questione, in quanto poco interessante, mantenendo comunque il tono scanzonato del resto del film dando anche un taglio nuovo a questo genere di pellicole.

Rimane comunque un film estremamente divertente e godibile anche per chi non conosce la band, e che magari avvicinerà qualche nuovo fan alla band Los Angelina.
Una band che rimane comunque fondamentale per la scena glam metal e che incarna nel midollo lo spirito del sesso, droga e rock’n’roll, anzi che a causa di ciò è considerata meno di quello che meriterebbe.

Nel caso voleste approfondire la storia della band vi lascio il link per acquistare il libro “The Dirt” e la colonna sonora del film.

See ya rockers!
Cesare