Rockin’1000, più di mille musicisti pronti a decollare dall’aeroporto di Linate

Per la prima volta, lo scorso 12 ottobre, ho potuto partecipare a Rockin’1000 presso l’Aeroporto di Milano Linate, sono stati 3 giorni (e mezzo) di musica e divertimento, perchè quindi non fare un bel post per ammorbarvi col racconto di quest’avventura?

Per partecipare a Rockin’1000 occorre iscriversi alla piattaforma e inviare di un video per la valutazione, successivamente parte la vera e propria selezione per l’evento dando la disponibilità per i giorni richiesti, per Linate in circa 3-5minuti sono andati esauriti i posti disponibili (eravamo circa 1200 musicisti tra cantanti, chitarristi, bassisti, batteristi, tastieristi, fiati ed archi) dato che ormai Rockin’1000 ha raggiunto quasi 20000 utenti da tutto il mondo, se non si rientra nei partecipanti si resta in lista d’attesa.
Da quel momento è partito l’addestramento, fatto di spartiti, basi e video tutorial col tuo Guru (il maestro/caposquadra di ogni strumento), perché le parti devono essere studiate a memoria, dato che durante il concerto e le prove non senti praticamente nulla e i tuoi unici riferimenti sono il maestro Alex Deschamps (anzi il Maestro Volante, poi ho capito il perché del soprannome) e la base col metronomo in cuffia.

Giorno 1

Dopo il check-in dei documenti alla mattina presto, ci troviamo catapultati a montare la strumentazione sul “palco”: la pista di atterraggio dell’aeroporto di Linate, con un vero aereo parcheggiato dietro le spalle.
A proposito della strumentazione, tutti con amplificatore da massimo 100watt di potenza, perchè altrimenti si avrebbero problemi di consumi, comunque non ci si sente nel mucchio, quindi potenze superiori sono inutili, solo la prima fila entra in D.I. per dare definizione al suono, il resto viene microfonato con dei panoramici.
Alla mattina abbiamo fatto per un paio d’ore le prove singole degli strumenti, prima noi bassisti, poi i batteristi e infine i chitarristi, i cantanti invece hanno avuto una full immersion da soli per tutto il giorno, infine verso sera abbiamo provato tutti insieme gli strumenti.
La prima cosa che mi ha colpito di questa prima giornata era l’ambiente, c’era una bellissimo spirito di amicizia e condivisione, sia tra chi già si conosceva con saluti abbracci, sia con i nuovi come noi, per tutti comunque era qualcosa di meraviglioso e bellissimo, dato che c’era davvero gente da tutto il mondo e di tutte le età (il più giovane aveva 4 anni e il più vecchio 71), con intere famiglie di musicisti, tutti lì per divertirsi, vivere e condividere l’esperienza, bellissimo!
Eppure nonostante l’ambiente sereno e di divertimento, c’era sempre una grande serietà e professionalità, anzi devo dire che è stata una ottima occasione per vedere come funziona un produzione professionale dall’interno, oltre che un accrescimento didattico reciproco.

Giorno 2

Il secondo giorno si sono presentati e hanno fatto le prove tastieristi, fiati e archi, dopo pranzo siamo arrivati noi strumentisti del giorno precedente e da quel momento abbiamo provato tutti insieme fino a poco prima dell’ora di cena, anzi prima di staccare ci hanno comunicato che avremmo dovuto imparare e suonare sul momento i primi 30 secondi della canzone ”Life is Life” degli “Opus” perché c’era RaiTre che ci avrebbe registrato per mandarci in onda sabato sera come sigla de “Le Parole della Settimana” di Gramellini.
Dopo cena ci siamo ritrovati infine per la prova generale dello spettacolo dove siamo stati registrati e fotografati per quasi due ore, provando gli ingressi e le coreografie anche col presentatore della serata: Carlo Pastore.
Infine abbiamo risuonato 3 pezzi che saranno i video promozionali del concerto, finendo verso mezzanotte.

Giorno 3

Arriva finalmente il terzo giorno, alla mattina abbiamo provato con gli ospiti della serata: prima i Subsonica con cui abbiamo suonato “Tutti i Miei Sbagli” e “Nuova Ossessione” oltre ad “Up Patriots To Arms” di Franco Battiato, successivamente è toccato a Manuel Agnelli e Rodrigo D’Erasmo degli Afterhours con cui abbiamo suonato “Male di Miele“, “Ballata per la Mia Piccola Iena” e “I Wanna Be Your Dog” dei The Stooges, il tutto attorniati da telecamere di Sky, Rai e Mediaset, ma il bello doveva ancora venire.
Arriva il momento del concerto e: WOW
Noi bassisti siamo stati i primi ad entrare, passare dal buio del backstage e poi trovarsi una platea piena di quasi 20000 persone che applaudono, con gli Ambassador (i volontari di Rockin’1000) che ti fanno entrare vestiti da addetti aeroportuali con torce e giubbini, prendo il mio posto davanti all’aereo, inforco il basso e vedo Joe Bastianich che, cellulare in mano, fa un filmato di noi bassisti, scoprendo successivamente che tra il pubblico c’erano Diodato e Stef Burns (il chitarrista di Vasco Rossi), a vedere noi, i ruoli si erano invertiti non solo stavo suonando con artisti di cui ho a casa i dischi o di cui ho visto i concerti, assieme ad altri 1200 musicisti da tutto il mondo, ma nel pubblico c’erano dei professionisti che erano venuti a sentire noi, assurdo.
Inizia il concerto e niente è più come prima, alcuni vestiti come tutti i giorni, altri con travestimenti particolari e assurdi, un ragazzino con la batteria a forma di biplano, un chitarrista con una chitarra fatta da lui con la forma del logo di Rockin’1000 e che si è fatto autografare da quasi tutti i compagni di band.
Parte il blocco delle canzoni celebrative (il crollo del muro di Berlino, l’allunaggio e Woodstock) e durante “Another Brick in The Wall (part 2)” sale sul palco il chitarrista Livio Magnini dei Bluvertigo a suonare l’assolo, segue poi “Space Oddity” di David Bowie (dove noi chitarristi, bassisti e batteristi non suonavamo) io avevo le mie cuffie e non sentivo nulla se non la base che andava, quando il bassista dietro di me, mi toglie le cuffie a tradimento, e in quel momento ho sentito più di 20000 persone intonare: “For here / Am I sitting in a tin can / Far above the world / Planet Earth is blue / And there’s nothing I can do” le luci dei cellulari e io con gli occhi lucidi, in un altro mondo, fluttuando nello spazio, in un sogno dal quale non mi volevo più svegliare.
Ripartiamo con “Fortunate Son” e seguita dai sei pezzi con gli ospiti d’onore, e poi la notizia da parte di Fabio Zaffagnini (l’uomo che ha dato il via a tutto questo, solo per chiedere ai Foo Fighters di suonare a Cesena) che tutto questo l’anno prossimo diventerà un film, e niente, è tutto incredibile e sembra non finire, ma poi arriva quell’ultima nota e la musica finisce, ci sono solo le urla e gli applausi del pubblico e gli abbracci coi tuoi compagni di viaggio tutti felici e stanchi, ma pronti a ricominciare tutto dall’inizio.

Stick together and play rock’n’roll
Cesare

P.S. non suonate nelle pause!

2 Risposte a “Rockin’1000, più di mille musicisti pronti a decollare dall’aeroporto di Linate”

I commenti sono chiusi.