Mooer Pure Octave, 5 ottave per me posson bastare

Il pedale di cui parliamo oggi è un Octaver, che per chi non sapesse di cosa si tratta, è un pedale che prende la nota suonata e la traspone di ottava in alto o in basso, miscelandola o meno al suono pulito di origine.
Solitamente viene utilizzato per riempire alcune parti, per creare un suono distorto più ricco o per creare suoni synth insieme ad altri effetti.
La maggior parte degli Octaver replicano l’ottava trasponendola nel registro basso, alcuni però, permettono anche di trasporre all’ottava alta, ma sono pochi quelli che riescono a farlo bene.

Il Mooer Pure Octave è uno di questi ultimi, infatti può generare altre 4 ottave (fino a 2 ottave sia verso il basso, sia verso l’alto) partendo dal suono originale del basso, questo vuol dire che può suonare fino a 5 ottave contemporaneamente.

Per gestire questa pletora di suoni, il pedale si affida a soli 4 controlli di semplice utilizzo: un pot centrale più grande definito MODE: tramite questo potenziometro a scatti viene selezionata la modalità di funzionamento del pedale sono 11 combinazioni diverse delle 4 ottave generate (il suono pulito è sempre presente difatti), quindi per fare un paio di esempi: selezionando -1/+1 avremo il nostro suono pulito, miscelato a quello un ottava sopra e un ottava sotto, col -2/-1/+1 sarà suono pulito, due ottave sotto, una ottava sotto e una ottava sopra, ecc.
Per regolare il livello di ogni segnale ci sono 3 mini potenziometri SUB, DRY e UPPER, si tratta semplicemente di tre volumi indipendenti, SUB si occupa del volume delle ottave basse, UPPER invece gestisce quello delle ottave alte, mentre DRY è il volume del segnale originale non effettato.
Questo permette scegliere quale ottava enfatizzare, o se dare più risalto al suono pulito e relegare l’effetto a solo riempitivo di sottofondo, anche perchè il pedale per risparmiare spazio ha solo un output che comprende suono pulito ed effettato, mentre la maggior parte degli Octaver ha due uscite.
Anche l’input e singolo, e l’alimentazione come tutti i pedali Mooer è solo mediante alimentatore 9V.

Il suono è decisamente artificiale, quasi da Synth, che non è un problema se uno suona musica elettronica, ma in altri contesti può non essere l’ideale, la cosa si nota di più tra l’altro usando le ottave più alte, mentre sulle ottave basse la cosa si nota meno.
Se usato con un distorsore e degli effetti, anche considerato il grande range di ottave generate, può creare dei tappeti sonori interessanti ed incisivi.
A essere totalmente sinceri anche il tracking non è eccezionale, suonando note monofoniche la cosa è più controllata, ma suonando gli accordi il pedale già arranca, siamo lontani dalla polifonia di altri pedali, che per un pedale che si spaccia per polifonico non è il massimo.

PRO:

  • Prezzo e dimensioni, in linea con la filosofia Mooer.
  • Larghissimo ventaglio di opzioni.
  • Suono poco naturale, molto da Synth, ottimo in situazioni di musica elettronica.

CONTRO:

  • Suono poco naturale da Synth, che lo fa stonare se usato in modo incisivo, in situazioni con suoni puliti e poco artificiali.
  • Il tracking seppur buono, non è eccezionale, si comporta meglio suonato con linee monofoniche.

In conclusione: Se ti serve un pedale Octaver per sonorità elettroniche, non ti importa poi tanto della polifonia e che occupa poco spazio in pedaliera, può essere una valida opzione, se cerchi un tracking preciso e suoni meno sintetici, c’è di meglio, anche in casa Mooer

See ya!
Cesare

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