Korg Pandora Stomp, cosa c’è nel vaso?

Si era già parlato di multieffetto compatti con lo Zoom MS-60B, ma lo Zoom non è l’unico nel suo genere, infatti anche Korg ha un suo multieffetto in formato stompbox: il Pandora Stomp.
Uscito nel 2013 e attualmente fuori produzione, è l’ultima evoluzione della serie Pandora nata nel 1995, multieffetto per chitarra e basso compatti.
Oltre al Pandora Stomp era uscita una versione di dimensioni ancora più ridotte il Pandora Mini, con caratteristiche tecniche pressochè identiche.

Esattamente come lo Zoom è la portabilità a farla da padrona, la dimensione stompbox permette di avere una pedaliera essenziale nella tasca del basso come backup o anche come pedaliera principale, ma come vedremo più avanti il Korg ha alcune caratteristiche differenti respetto all’omologo Zoom.

Innanzitutto se Zoom ha creato una intera linea di 4 pedali differenti con la sua serie MultiStomp (uno per basso, uno per chitarra, uno dedicato esclusivamente a modulazioni e ambienti e infine uno aggiornabile via Bluethooth) il Korg Pandora Stomp è uni solo, sia per basso che per chitarra.
Quindi per chi magari suona sia basso per chitarra potrà utilizzare un solo pedale e non comprarne due differenti, questo però a discapito della quantità di effetti e simulazioni, infatti sul Korg sono “solo” 158 (di cui 31 esclusivi per basso) basati su tecnologia REMS divise in 27 tra effetti di dinamica e pickup modeling, 26 amp modeling, 23 cabinet simulator, 46 filtri e modulazioni, 25 delay, 10 riverberi e un noise gate.
Se ne possono usare al massimo 7 in contemporanea (contro i 4 della Zoom) e può contenere fino a 400 patch (200 per i preset, divisi in 160 per chitarra e 40 per basso e 200 per l’utente) contro i 50 della Zoom.

I controlli sul pedale si limitano 7 pulsanti sul pedale, un footswitch e due potenziometri uno sul fianco e uno sul fondo del pedale.

La funzione del pulsante d’accensione è programmabile e va dalla classica funzione on/off per il preset selezionato, per attivare l’accordatore oppure può essere dedicata allo scorrimento attraverso i programmi memorizzati.

Lo stesso scorrimento tra i preset può essere ulteriormente definito limitandolo a passare tra quattro preferiti o esteso a più memorie, altrimenti tamite i 4 tasti più in basso è possibile richiamare i 4 preferiti premendo uno dei tasti.

Con i 7 tasti e il potenziometro sul fianco è possibile editare i parametri dei vari effetti, leggendo tutto sullo schermo lcd, ma rispetto alla Zoom è meno intuitivo e bisogna farci pratica.

Altrimenti è possibile editare le patch utilizzando il programma di gestione collegando il pedale tramite usb al pc, inoltre sempre tramite la porta usb è possibile utilizzare il pedale come scheda audio, funzionalità che non sono disponibili sullo Zoom.

Sopra lo schermo lcd c’è un secondo schermo a led dedicato all’accordatore, super luminoso e perfettamente funzionante (anche col SI grave) mutuato dagli accordatori Pitchblack sempre di Korg.

Altre funzionalità di cui è dotato il pedale e che non sono presenti sullo Zoom sono la sezione dedicata ai 100 pattern ritmici con bpm editabile, l’ingresso AUX per una sorgente audio esterna con la possibilità di cambiare la tonalità del brano con l’escursione fino ad una ottava verso l’alto e una verso il basso, con un minimo di mezzo tono.

Il pedale è anche dotato di una uscita per suonare in cuffia con un potenziometro per il volume dedicato, tutte queste funzioni lo rendono un ottimo strumento per lo studio, soprattutto in mobilità.

Il pedale può essere anche alimentato via USB oppure, attraverso un classico connettore a 9V in corrente continua tipo Boss o in alternativa mediante una batteria 9V per circa cinque ore di autonomia.

PRO:

  • Dimensioni, praticità
  • Le numerose funzioni utili per lo studio come: pattern ritmici, ingresso AUX, cambio di intonazione delle basi e uscita cuffie.
  • Possibilità di usarlo come scheda audio e l’editor per pc.
  • Effetti e simulazioni di buon livello, accordatore della serie Pitchblack, una valanga di memoria per le patch.

CONTRO:

  • Rispetto alla Zoom meno effetti specifici per basso.
  • Minore flessibilità di editing degli effetti, e macchinoso farlo sul pedale.

In conclusione: se riuscite a trovarlo usato, prendetelo seriamente in considerazione, è un ottimo strumento per lo studio, oltre ad essere un multieffetto estremamente compatto, ma di buona qualità.

See ya!
Cesare