Glenn Hughes è una colonna portante del rock britannico, cantante e bassista capace di miscelare la potenza del rock con il groove e le melodie del soul, dapprima nei Trapeze con cui raggiunge un discreto successo, tale che lo porterà ad essere notato dai Deep Purple, che nel 1973, rimasti cantante e bassista a seguito della fuoriuscita di Ian Gillian e Roger Glover, troveranno degli eccellenti sostituti in Glenn appunto alla voce e al basso e David Coverdale anch’esso alla voce, dando vita alla formazione denominata come Mark III che porterà la band a pubblicare i dischi leggendari Burn e Stormbringer e il live Made in Europe.
Qui inizieranno i primi problemi di dipendenza da droghe per Glenn, che diventeranno via via più gravi del corso degli anni.
L’avventura coi Purple proseguirà poi anche nella formazione Mark IV dove al posto di Blackmore subentrerà Tommy Bolin con cui i Deep Purple continueranno fino allo scioglimento nel 1976.
Da qui il momento più buio di Glenn, ormai dipendente dalle droghe e dall’alcol, con alcune sporadiche collaborazioni con Gary Moore e Tony Iommi e anche in alcuni pezzi dei Whitesnake dell’amico ed ex collega nei Purple Coverdale.
Il racconto poi prosegue con la rinascita di Glenn, il suo periodo solista, fino alla nascita del super gruppo Black Country Communion con altri fuori classe del calibro di Joe Bonamassa, Jason Bonham e Derek Sherinian.
Adoro Glenn Hughes sia come bassista che come cantante, un musicista incredibile e versatile, con una presenza e un carisma sul palco mastodontici, e questo libro conferma il talento di Glenn come musicista.
Il libro è divertente e scritto in maniera impeccabile anche grazie a Joel McIver, che ha aiutato Glenn nella stesura, un classico racconto dell’ascesa, caduta e rinascita di un protagonista della musica rock internazionale, che ha collaborato con leggende dello stesso calibro, ma dal racconto ne esce comunque una persona con una grande umiltà e gratitudine per tutto ciò che ha fatto e ottenuto dalla musica.
Glenn Hughes (Cannock, 21 agosto 1952) è un bassista e cantante britannico, soprannominato dai fan The Voice of Rock. È noto per uno stile vocale che unisce elementi rock, soul e rhythm’n’blues, che lo accomuna ai grandi vocalist neri come Marvin Gaye e Stevie Wonder (che dichiarò di considerare Hughes il proprio “cantante bianco” preferito) e alla scena Motown. Ha al proprio attivo una vasta discografia solista, oltre ad aver militato in gruppi storici come i Trapeze, i Deep Purple e i Black Sabbath.
Joel McIver (Paddington, 10 febbraio 1971) è un critico musicale e giornalista britannico, ha studiato presso la Backwell School prima e successivamente presso la University of Edinburgh.
Il suo libro più noto è Justice For All: The Truth About Metallica, pubblicato nel 2004 e tradotto in 9 differenti lingue. La versione italiana fu tradotta da Giuseppe Marano e pubblicata nel dicembre 2010 dalla Arcana editrice con il titolo Justice for all. La verità sui Metallica. Altre biografie di McIver riguardano band come Black Sabbath, Slayer, Ice Cube e Queens of the Stone Age ed i suoi libri sono stati tradotti in più di 30 lingue. È stato poi collaboratore di riviste come The Guardian, Metal Hammer, Classic Rock e Rolling Stone ed è spesso ospite nei programmi della BBC e di televisioni commerciali.
Glenn Hughes. L’autobiografia della voce del rock. Dai Deep Purple ai Black Country Communion
Autore: Glenn Hughes & Joel McIver
Editore: Tsunami Edizioni
Serie: I Cicloni 13
Numero di Pagine: 224 pagine
Formato: Brossurato
Prezzo: 19.50€
See ya!
Cesare