Electro-Harmonix Big Muff, ovvero la storia dell’ingegnere che cercò di far suonare la chitarra come un violino usando un fuzz

Adoro i pedali Fuzz e in particolare i Muff della Electro-Harmonix, un pedale che nel corso della sua storia ha subito numerose modifiche più o meno rilevanti.
Il Big Muff nasce ufficialmente a cavallo tra gli anni sessanta e settanta, ma la sua vera genesi è precedente, e risale alla metà degli anni ’60, quando Guild chiede a Mosrite di costruire per loro una versione del Fuzzrite rinominata Foxey Lady, solo che il risultato per Guild non è affatto soddisfacente e dopo un paio di serie chiude la produzione.
Viene allora incaricato un giovane ingegnere (e tastierista) che all’epoca lavorava per IBM: Mike Matthews, che nel ’67 propone un suo circuito alla Guild, Matthews ha in mente il circuito di un Fuzz che permetta alla chitarra di avere un Sustain infinito e senza distorsione, simile ad un violino.
Matthews collabora anche con Jimi Hendrix nella progettazione, testando vari prototipi fino a poco prima della sua morte avvenuta nel 1970.
Il pedale vede finalmente la luce come Guild Foxey Lady, e successivamente, quando Metthews fonda la Electro-Harmonix tornerà col nome di Axiz Fuzz.

N.B. andrò a elencare le principali versioni del Big Muff, perchè spesso le tante modifiche al pedale nel corso degli anni erano minime e tali da non inficiarne il suono.

Big Muff Triangle Version BM1

La primissima versione del Big Muff prodotta dal 1969 è denominata Triangle, il soprannome è dovuto al fatto che i tre potenziometri sono disposti a triangolo, è caratterizzata da un timbro molto dettagliato su tutte le frequenze e dalla generosa quantità di gain a disposizione

Big Muff Ram’s Head Version BM2

Questo Big Muff in produzione tra il 1973 e il 1977 invece deve il suo nome ad un errore, infatti con questa versione viene introdotto il logo di Electro-Harmonix, una testa di medusa che però molti scambiano per una testa d’ariete (appunto Ram’s Head in inglese).
Questo modello in particolare è stato reso celebre da David Gilmour, che lo ha utilizzato spesso coi Pink Floyd, rispetto al precedente è caratterizzato da una minore quantità di gain, una leggera scavatura sulle medie con bassi più presenti.

Big Muff PI BM3

La versione più diffusa e meno ricercata del Big Muff, in produzione dal 1977 fino al 1984, subirà diverse modifiche progettuali, ma nessuna tale da renderlo particolarmente rilevante, anzi per alcuni il suono scavato sulle medie derivato dalla versione BM2 abbinato alla notevole quantità di gain lo rendevano poco gestibile.

Big Muff PI OP-AMP BM4

In produzione dal 1978 al 1979, questa versione utilizza al posto dei transistor degli amplificatori operazionali, il risultato è un Big Muff dal suono particolarmente aggressivo e compresso, inizialmente è stata molto criticata, ma ha avuto particolare successo nella successiva ondata Grunge.

I parenti strani

Tra i vari Big Muff usciti meritevoli di nota citiamo: il Muff Fuzz che si poteva agganciare direttamente alla chitarra, il Little Muff con un solo potenziometro del volume, il Little Big Muff con un potenziometro e uno switch per il controllo del tono e infine il Deluxe Big Muff che aggiunge un compressore al circuito del Big Muff.

La bancarotta e il trasferimento in Russia

Nel 1984 purtroppo Electro-Harmonix dichiara bancarotta e chiude i battenti, questo fino al 1989 quando Matthews fonda la Sovtek con cui produce valvole per amplificatori, nel frattempo nota che sul mercato dell’usato i suoi effetti ha raggiunto quotazioni stellari.
Questo lo porta a riprendere la produzione di riedizioni degli stessi marchiate Sovtek, il primo pedale ad essere prodotto nel 1992 è il Red Army Overdrive, che altro non è che un Big Muff sotto falso nome.

Civil War Big Muff R1

Risale al 1993 la nascita del primo vero e proprio Big Muff di queste Reissue, e viene comunemente denominato Civil War, è chiamato così per il font utilizzato e i colori blu e grigio che richiamano i colori le divise degli stati Confederati (grigio) e Unionisti (blu) durante le guerra civile americana, successivamente ci sarà anche una versione coi colori blu e grigio sostituiti dal verde e dal nero.
Il circuito è identico al Red Army overdrive e a livello di suono è molto differente dagli altri Muff, in quanto è molto presente sulle medie, con un suono brillante e una bassa quantità di gain.

Green Russian Big Muff R2

Dalla metà degli anni ’90 entra in produzione il Green Russian (o Tall/Bubble Font per via dei caratteri usati), questa è la versione del Big Muff più ricercata dai bassisti per via della migliore resa sulle basse frequenze e dell’enfasi sulle medie che aiutano a bucare il mix, mentre la quantità di gain è più bassa del Civil War.

Black Russian Big Muff R3

In produzione dalla fine degli anni novanta fino al 2000, praticamente identico al Green Russian, la differenza sostanziale è la migliore qualità dei materiali utilizzati, che lo rendono più affidabile.

Il ritorno negli U.S.A. e il Big Muff PI NYC

Dal 2000 Electro-Harmonix torna a produrre i suoi pedali negli Stati Uniti, da questo momento tra reissue e nuovi modelli, i Muff diventano una marea.
Si comincia dalla reissue chiamata Big Muff PI NYC che prende l’aspetto del BM3, ma con un circuito che restituisce un timbro più moderno.

Nel 2001 si aggiunge il Double Muff, si tratta di due Muff utilizzabili sia singolarmente che in coppia, rimarrà in produzione fino al 2008, e successivamente sarà miniaturizzato e inserito nella linea Nano.

Nel 2005 viene invece rilasciato il preamplificatore valvolare English Muff’n, è il primo pedale Muff che non rientra nel gruppo dei Fuzz.

Nel 2006 esce il Little Big Muff PI “XO”, si tratta del Big Muff standard in uno chassis di dimensioni più piccole e un suono leggermente più frizzante rispetto a quello standard, sempre in quest’anno esce il Muff Overdrive che altro non è che una reissue del Muff Fuzz e il trio di distorsori high gain Metal Muff: il Metal Muff con Top Boost, il Micro Metal Muff e il Pocket Metal Muff.

Nel 2008 nasce il Bass Big Muff, che partendo dal suono del Green Russian lo aggiorna con una doppia uscita Dry/Wet e uno switch a tre posizioni che permette di dare un boost alle basse o di miscelare il suono pulito su un unica uscita, in generale rispetto al Russian è più docile e versatile.

Il Big Muff PI Tone Wicker invece è del 2009, si tratta di un Little Big Muff PI a cui è stato aggiunto lo switch per bypassare il tono e uno switch Tone Wicker che dà un boost sulle frequenze medio-alte.


Nel 2010 si aggiunge il Germanium 4 Big Muff PI, si tratta di un doppio pedale con overdrive e fuzz entrambi al Germanio, utilizzabili sia indipendentemente, sia combinati.


Nel 2013 vede la luce il Deluxe Bass Big Muff, si tratta del Bass Big Muff a cui sono stati aggiunti un Noise Gate e un modulo Crossover, mentre il Big Muff PI NYC viene miniaturizzato ed esce come Nano Big Muff PI.


Nel 2014 il Deluxe Big Muff PI farcisce il Big Muff PI di nuove funzionalità come un Noise Gate integrato e un controllo dei medi, mentre il Bass Big Muff viene miniaturizzato, perde l’uscita Dry e il Bass Boost e diventa il Nano Bass Big Muff.


Dal 2017 Electro-Harmonix si scatena con i modelli reissue, portando tutti i suoi Big Muff storici in versione Nano, partendo dal Nano Green Russian Big Muff e dal Nano Big Muff OP-AMP, nell’anno seguente invece tocca al Nano Triangle Big Muff accompagnato dal reissue del Big Muff Civil War in versione Deluxe Sovteck Big Muff, con Noise Gate, Tone Wicker e controllo dei medi, l’ultima Reissue invece è del 2019 e si tratta del Nano Ram’s Head Big Muff.

e con questo è tutto sui Muff, per ora…

See ya!
Cesare